Sessione 7
Una storia pietosa
Dopo vomiti e strepiti Gul racconta di come è divenuto un chierico dell'onda Golgotiana.
Eventi degni di nota
Ore 10.08
Bert - Non facciamo scontri inutili
Ore 10.11
Dario indossa le cuffie per la prima volta! FINALMENTE.
Si gioca
La situazione è decisamente poco limpida, in tutti i sensi.
Appropinquandosi al castello in mezzo al lago, il fiume comincia a riempirsi sempre di più della sostanta marrone di cui alla sessione precedente.
A quanto pare il fluido corporeo è riuscito a creare un portale verso il mondo M.
Ignorando il problema ed il dilagare della sostanza, il gruppo riesce a raggiungere, non senza un bagno nella suddetta sostanza da parte di 2 dei nostri avventurieri più sbadati, le rive dell'isola.
Il primo piano sta avvenendo il ricevimento del nuovo imperatore, Gawin, che con una abile mossa (poco chiara sia a livello narattivo che pratico) è riuscito ad avere il trono.
Le stragi
Prima strage
Gawin teme le rivelazioni del gruppo, e ordina l'attacco alle sue guardie. La sala è gremita di gente, e Sylvius, decide di giocare la carta della spada.
Dopo una rapida conversazione in cui la spada si trova un nome orribile (Eugenio) ed un cognome altisonante (Ammazzali-tutti-cazzo), i due decidono di scatenare la spada ed ammazzare tutti.
Il piano funziona quasi per tutti, ma alcune guardie rimangono in vita, insieme all'imperatore, porotetto da una barriera magica del trono (se e quando mai il nostro gruppo userà dadi oltre che per mettere robe nel culo alla gente, vedrà tutto un nuovo mondo!).
Gul impazza in forma di Toro, Menarca spiaccica una faccia, Hrun mangia una driade e Sylvius libera nuovamente la spada sotto forma di Pixie sotto steroidi elettrici.
Il risultato è un bagno di sngue e fluidi lignei.
Si conclude così la prima strage, ma non sarà l'ultima.
Seconda strage
Ignorando le richieste della driade che li aveva accolti, per andare a distruggere il portale, il gruppo esplora il castello, ma purtroppo, era appena stato ricostruito dopo il golpe, e quindi, del tutto vuoto e privo di qualsivoglia reliqua, ben nascota nel mondo disco.
Gli ultimi piani con le prigioni sono il teatro di un nuovo tipo di efferatezza, sfruttando la debolezza naturale delle materie vegetale/lignee al fuoco.
Dopo aver prima minacciato uno stupro e poi aver ficcato un pugno nel culo ad una driade (con sfrego finale di dito medio rilasciato a livello sfinterico), la nostra salamandra decide di riscaldare la situazione, dando fuoco alla stanza ed a i suoi occupanti.
Feriti dal Menarca, Sylvius e Thoradol si allontanano, ma Menarca rimane ed osservando meglio si accorge di aver dato fuoco anche a dei bambini. Inutili i suoi tentativi di rimediare, tutti i presenti rimangono carbonizzati nel giro di pochi minuti a causa della loro composizione lignea.
Terza Strage
Dopo aver ignorato le seguenti prigioni, arrivano dall'imperatore deposto. Lo liberano e una volta vista la situazione esterna propone di risolvere tutto resettando il mondo delle driadi.
Purtroppo un cavillo tecnico impedisce di cancellare un mondo con un portale all'interno, e quindi al gruppo viene chiesto di intervenire. L'imperatore acquisice di nuovo il potere e fornisce i nuovi sigilli al gruppo.
Il gruppo accetta, ma la spada è ancora in frenesia e tenta Sylvius convincendolo (o assecondandolo?) a uccidere tutti, con la promessa di risparmiare il gruppo.
Il Mernarca nel ha viste troppe e deve intervenire. Dopo aver perso contro l'imbroglio di Fato cerca anche lui di imbrogliare a dadi, riesce a impossessarsi della spada per cercare di impedire la strage, ma dimentica che in mano sua l'attrezzo è ancora più pericoloso.
Sivyus con un estremo atto di forza ottarinica riesce a far mantenere il patto alla spada, che quindi non prova ad uccidere nessuno del gruppo.
Rimangono solo Hrun, Gul ed i 3. La bambina catostrofe muore.