Sessione 1
La morte
Come in ogni buona storia, bisogna mostrare l'arma del delitto immediatamente, mascherata da... ma vaffanculo, i nostri 3 bifolchi muoiono per un disguido tecnico sull'appartenenza di cazzillo di legno. Altri eroi erano stati selezionati, ma alla fine il capogilda, capra di natura, ha ceduto il sigillo a 3 novizi, i nostri 3 bifolchi. Ed è proprio durante il rituale di ascensione che i nostri eroi vengono trucidati da normali nemici e uno strano elfo assassino, del tutto estraneo ai fatti contingenti.
Era meglio morire
Risveglaitisi in una stanza degli uffici dell'architetto, che assolutamente senza alcun riferimento a matrix era del tutto bianca ed inconsistente, vengono edotti da un emissario un po' scazzato (la burocrazia non attira certo delle linci) che gli spiega alla peggio cosa succede e mente su alcuni punti fondamentali della missione. (i personaggi NON si sono accorti di tali menzogne, meglio così, uno di questi è un po' fumino).
In piazza
Il secondo risveglio avviene in una piazza con spalti adibiti per l'occasione. L'accademia dei maghi e quella dei vescovi hanno collaborato alla realizzazione di un rituale per evocare degli eroi da un'altro universo. Dopo una blanda spiegazione del perché si trovassero lì, grazie ad un arcivescovo più di là che di qua, i nostri amici proseguono per incontrare Scuotivento L'arcimago, ed all'uscita della piazza incontrano Morte, una sfortunata figura incappucciata dedita alla raccolta di anime.
Scuotivento
Figura dinoccolata ed instabile, rappresenta la massima conoscenza del mondo disco riguardo l'ottarino. Illustra la missione ai redivivi, ammiccandogli un possibile ritorno al loro mondo quando la missione fosse arrivata al termine, positivo, ovviamente. Ricevono degli oggetti da uno strano figuro che viene malmenato dal fumino (di cui al capitolo Era meglio morire, a questo punto, anche per l'oramai deturpato 104 steso a terra.) La fortuna non aiuta gli ingordi e trovano uno scudo difettoso ed una spada che evidentemente non doveva finire in mano alla lucertola analfabeta.